Luzifers Zorn (1987)
Karlheinz Stockhausen – per basso, attore, sintetizzatore e musica elettronica
![Luzifers Zorn Luzifers Zorn](https://www.innestidicultura.com/install_idc/wp-content/uploads/2021/12/Luzifers-Zorn.jpg)
Luzifers Zorn, ovvero “La furia di Lucifero”, è una scena tratta dall’opera Montag aus Licht, che è a sua volta parte del ciclo Licht: Die sieben tage der woche (Luce: i sette giorni della settimana). Montag aus Licht si concentra sul personaggio di Eva, sul lato femminile dell’esistenza, sulla nascita. Il personaggio di Lucifero appare durante il parto di Eva, condannando le creature da lei nate a ritornare nel grembo materno.
La quinta scena del primo atto è Luzifers Zorn, che Stockhausen ha pubblicato in una versione per 3 musicisti e nastro magnetico, eseguibile separatamente dall’opera, di durata di ventisei minuti. Il lavoro, che va obbligatoriamente eseguito a memoria dal cantante e dall’attore, prevede movimenti precisi indicati in partitura e posizioni statiche che richiamano le lettere dell’alfabeto, quest’ultimo motivo di costruzione del senso dell’intera scena.
Il protagonista principale della scena è un essere infernale “a due teste” a forma vagamente di polpo, chiamato Luzipolyp, interpretato congiuntamente dal cantante e dall’attore.
La scena del Luzifers Zorn è una delle poche scene puramente comico-grottesche delle opere di Stockhausen. Lo humour è talvolta grossolano, dichiaratamente volgare e il testo è una sorta di grammelot, una ricerca di senso tra parole che compaiono per la prima volta. Luzipolyp insegna l’alfabeto, mentre l’elettronica gioca con le voci in una sorta di continuo balbettio, giochi di parole, versi di animali, allusioni, battute, riferimenti storici frammentati (tra cui la registrazione di un discorso di Adolf Hitler, seguito dall’inconfondibile rumore dello scarico di uno sciacquone). Luzipolyp è un personaggio doppio e schizofrenico, formato da due identità contrastanti: il basso, figura seria e ieratica, e l’attore, una sorta di ombra scimmiesca che salta, irride, dissacra tutto ciò che il suo compagno canta e agisce in scena.
Questo brano è interpretato da tre artisti del Fragmente Ensemble e ambientato in una decadente discoteca di periferia dove il personaggio Luzipolyp è una figura ambigua e birbantesca, il suonatore di sintetizzatore è inscenato come un DJ della riviera romagnola e la figura di Eva, che nella versione originale è rappresentata come statua, qui è una cameriera che entra in scena portando da bere al dj con movimenti provocanti. Il tutto trae spunto dalle atmosfere grottesche e oniriche del regista David Lynch. Si aggiungono a questi personaggi i tre soprani previsti nel finale della scena, che vestite da cameriere, si schierano dalla parte di Eva vessata da Luzipolyp e “cacciano” la malefica figura nella bara.
La regia è stata curata da Nicholas Isherwood, che ha collaborato per molti anni con Stockhausen ed è stato protagonista con Alain Louafi della prima rappresentazione alla Scala nel 1988. I costumi e le scene sono stati elaborati da Serena Laborante.
Performance:
- Anteprima prima parte: 8 luglio 2021 - Contemporanea Monferrato Concerts - Auditorium del Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria
- 14 settembre 2021 - Acque Erranti - Conservatorio G. Nicolini di Piacenza
Interpreti:
Victor Andrini, basso
Alberto Barolo, attore
Felicita Brusoni, soprano I
Sarah Grace Graves, soprano II
Simona Mastropasqua, soprano III
Denny Cavalloni, sintetizzatori
Scene e costumi di Serena Laborante
Regia di Nicholas Isherwood