Stimmung (1968)
Karlheinz Stockhausen – per sei cantanti

Stimmung è uno dei più celebri lavori per ensemble vocale di Stockhausen. Si tratta della prima composizione nella musica d’arte occidentale in cui gli armonici della voce non solo vengono scritti in partitura, ma sono elemento formalmente costituente dell’intero brano. Il pezzo richiede ai cantanti di eseguire dei “modelli” ritmici e melodici adottando come suono fondamentale una delle frequenze componenti lo spettro acustico del si bemolle. Un grande accordo quindi, che permane per l’intera durata del pezzo, in cui, dal basso al soprano, si “stratificano” tutti i cantanti in una continua ricerca timbrica. La caratteristica di Stimmung è che su questo accordo ogni cantante, tramite la transizione tra le vocali, ha assegnate melodie di armonici: per maggiore chiarezza, Stockhausen oltre a indicare le vocali, annota nella partitura il numero corrispondente a ogni armonico della serie. I cantanti agiscono quindi come dei “sintetizzatori”, analogamente a come un prisma scompone la luce bianca nei colori fondamentali.
L’esecuzione del pezzo richiede una certa attitudine positiva con se stessi e con gli altri cantanti, “non solo una accordatura di voci o strumenti, ma anche l’accordatura interiore della propria anima” (Hillier 2007). I cantanti sono seduti in una sorta di cerchio magico, alcuni di loro dovranno trasformare progressivamente il materiale musicale fino ad entrare in “identità” con il cantante che detiene il modello di una delle frequenze del si bemolle. Quando questa identità viene raggiunta, per cui la percezione del tempo, del ritmo e della dinamica è condivisa da tutti, il cantante che detiene il modello passa, con un gesto, il testimone ad un altro cantante. All’interno dei modelli è previsto l’inserimento delle “parole magiche” (nomi di divinità dalle culture più diverse: azteca, aborigena e greca antica, per esempio) e poesie dello stesso Stockhausen riportate in partitura, che ogni cantante può scegliere, accordandosi con gli altri. Un sistema musicale simile a certi giochi di società, che riflette sulla natura del suono. Anticipando per certi versi la corrente compositiva dello spettralismo, che si svilupperà dagli anni settanta del Novecento.
La versione presentata dal Fragmente Ensemble prevede un’installazione e costumi curati da Serena Laborante: i sei cantanti sono presentati come “esseri magnifici” provenienti da una dimensione post-umana. I costumi presentano dei tubi inseriti sulla schiena, sorta di cordoni da cui questi esseri assorbono la "linfa vitale". I sei cantanti, riuniti in cerchio, sono impegnati in una sorta di gioco rituale a cui gli spettatori assistono. I nomi magici invocati durante il pezzo e, secondo le indicazioni di Stockhausen, integrati man mano all’interno dei modelli, sono rappresentati da sei oggetti di "ceramica", i cui simboli tracciati sulla superficie richiamano in maniera stilizzata le divinità nominate durante la performance.
Performance:
- Anteprima: 10 luglio 2021 - Contemporanea Monferrato Concerts - Auditorium del Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria
Fragmente Ensemble:
Felicita Brusoni, soprano I
Sarah Grace Graves, soprano II
Simona Mastropasqua, alto
Alessandro Tamiozzo, tenore I
Emanuele Gizzi, tenore II
Victor Andrini, basso